La bancabilità delle imprese (ma anche delle persone fisiche) è la capacità di un soggetto di adempiere regolarmente agli obblighi previsti da un contratto di finanziamento, ovvero restituire capitale e interessi nei tempi concordati.
Se da un lato la normativa bancaria disciplina in maniera dettagliata i principi che regolano il merito di credito, dall’altro lascia agli istituti la libertà di definire concretamente i propri modelli valutativi, riportati nei cosiddetti “manuali di credito”.
In altre parole, ogni banca ha i suoi modelli, che vengono seguiti da chi vi lavora e che lasciano poco margine, soprattutto se i documenti presentati dall’impresa per ottenere credito NON sono esaustivi.
Questo quadro che rende ancora più cruciale per le imprese presentarsi con strumenti adeguati, in grado di colmare le asimmetrie informative tra chi chiede e chi concede il finanziamento.
In questo scenario, come sottolineato anche dal Sole 24 Ore in questo approfondimento, il business plan non è più un optional: è un vero e proprio pilastro per l’accesso al credito.

Bancabilità delle imprese: come viene valutato il merito di credito
Gli orientamenti EBA (European Banking Authority) hanno stabilito principi chiari che le banche devono rispettare nella concessione e nel monitoraggio dei finanziamenti.
In particolare, gli istituti sono tenuti ad acquisire tutta la documentazione necessaria per valutare correttamente il merito di credito, quindi anche la bancabilità delle imprese, sotto il profilo:
- patrimoniale
- reddituale
- strategico e di business model
- delle garanzie personali o reali
L’analisi della posizione finanziaria del cliente, quindi, è assolutamente centrale.
Vengono esaminati parametri come la redditività, il livello della leva finanziaria, il grado di esposizione e la probabilità di default. Ma non basta una fotografia statica: la banca deve guardare al futuro, valutando la capacità prospettica dell’impresa di adempiere agli impegni presi.
Ecco perché le previsioni economico-finanziarie contenute nel business plan diventano decisive: esse permettono alla banca di formulare un giudizio prognostico sulla sostenibilità del debito, non solo oggi ma anche negli anni a venire.

Quale ruolo assume il business plan nella bancabilità delle imprese?
Il bilancio è un documento fondamentale, ma da solo non basta più. Per ottenere credito, le imprese devono presentare un business plan solido, capace di raccontare non solo i numeri ma anche la visione e la strategia futura.
Il business plan, infatti, si compone di due parti:
- Descrittiva – illustra il progetto imprenditoriale, gli obiettivi, le azioni previste, il modello di business, l’analisi di mercato e le risorse necessarie.
- Numerica – presenta proiezioni economico-patrimoniali e finanziarie, con scenari previsionali, piani di cassa e analisi degli investimenti.
Questa struttura permette di ridurre l’asimmetria informativa tra banca e impresa, offrendo all’istituto di credito un quadro completo: non solo lo stato patrimoniale e il conto economico previsionali, ma anche il come e il perché di quei numeri.

Le imprese di nuova costituzione: un caso particolare
Per le aziende già avviate, la valutazione del merito di credito si basa sulle performance storiche e sulle proiezioni future.
Ma per le società di nuova costituzione (newco), che non dispongono di dati passati, il business plan diventa letteralmente l’unico strumento su cui poggia la decisione della banca.
Cosa deve contenere un business plan efficace
Un business plan professionale deve includere:
- Executive summary: sintesi del progetto, mission, obiettivi e struttura societaria.
- Descrizione dell’impresa: soci, management, competenze e background.
- Prodotti e servizi: caratteristiche, vantaggi competitivi e posizionamento.
- Analisi di settore e dei competitor: target, scenario di mercato, tendenze.
- Strategie di marketing e vendita: canali scelti, modalità di promozione e distribuzione.
- Piano operativo: risorse, tempi e modalità di realizzazione degli obiettivi.
- Analisi finanziaria: proiezioni economiche, patrimoniali e di cassa, fabbisogno finanziario e fonti di copertura.
- Indicatori di sostenibilità: tra cui il DSCR (Debt Service Coverage Ratio), che misura la capacità dell’impresa di generare flussi di cassa sufficienti a servire il debito anche in scenari sfavorevoli.

Business plan e accesso al credito: perché è fondamentale
Oggi le banche non si limitano a verificare se l’impresa ha una buona situazione contabile di partenza. Vogliono capire se il progetto imprenditoriale è sostenibile nel medio-lungo termine.
Il business plan risponde a questa esigenza, perché:
- quantifica il fabbisogno finanziario, evitando sottostime o richieste non realistiche;
- dimostra la coerenza tra obiettivi strategici e numeri, riducendo l’incertezza per la banca;
- migliora la reputazione finanziaria dell’impresa, mostrando preparazione e visione;
- aumenta le probabilità di ottenere credito, accorciando i tempi di valutazione.
In altre parole, un business plan ben costruito non è solo un documento per “convincere la banca”: è uno strumento di gestione e pianificazione che aumenta la consapevolezza dell’imprenditore e la solidità dell’azienda.
Perché affidarsi a un consulente finanziario
Redigere un business plan efficace richiede capacità di raccolta e analisi. Serve infatti raccogliere dati attendibili, analizzarli con realismo, costruire scenari previsionali coerenti e tradurre il tutto in un documento chiaro e convincente.
Un piano incompleto o poco credibile rischia di compromettere l’accesso al credito e vanificare settimane di lavoro. Affidarsi a professionisti significa:
- avere un documento completo, accurato e aderente agli standard richiesti dalle banche;
- beneficiare dell’esperienza di chi conosce i parametri di valutazione degli istituti di credito;
- risparmiare tempo ed energie, concentrandosi sul core business;
- disporre di una base solida per monitorare l’andamento futuro dell’impresa.
Il messaggio che emerge con chiarezza è uno: oggi il business plan è indispensabile.
Non è solo un documento tecnico, è un vero strumento di credibilità e trasparenza che può fare la differenza tra ottenere o meno un finanziamento.
Che tu stia guidando una PMI consolidata o lanciando una nuova start-up, il business plan rappresenta la carta d’identità del tuo progetto imprenditoriale agli occhi delle banche e degli investitori.
Counsel Srl è al fianco delle imprese nella redazione di business plan professionali: strumenti concreti, veritieri e orientati al futuro, capaci di rafforzare l’immagine aziendale e facilitare l’accesso al credito.
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